Le obbligazioni sono un titolo finanziario che consente al detentore il diritto di rimborso di una determinata somma, più un interesse, da chi lo ha emesso.
Ci sono diverse tipologie di obbligazioni sul mercato, le due principali e più usate sono:
- obbligazioni ordinarie, possono essere di due tipi ovvero a tasso fisso o a tasso variabile, indicizzato all’Euribor e legato ai valori di mercato.
- strutturate, formate da due componenti, quella ordinaria, a tasso sempre fisso e il contratto derivato, legato all’andamento dell’azienda in borsa.
Le obbligazioni possono essere emesse o al loro valore nominale(100), o al di sotto di tale valore. Più raramente al di sopra.
Il tasso d’interesse pagato dall’emittente viene definita “cedola” ed è corrisposta nei termini stabiliti dall’obbligazione stessa. Prima dell’emissione dell’obbligazione, l’emettitore stabilirà la frequenza di pagamento della cedola(generalmente semestrale o annuale).
Le obbligazioni senza cedole sono dette “zero-coupon”. Un esempio, in Italia, sono i BOT o i CTZ.
Facciamo un esempio per chiarire:
L’azienda Black&Blue ha bisogno di soldi per espandere la sua produzione. Il 15 Gennaio emette un’obbligazione alla pari di 1000 euro al tasso annuale del 2% con restituzione dopo 10 anni.
Giacomo compra l’obbligazione. Ogni anno, il 15 Gennaio, riscuoterà 20 euro, “staccando” una cedola dalla sua obbligazione. Al 10° anno rientrerà in possesso della somma investita inizialmente (1000 euro). Dopo 10 anni Giacomo si ritroverà con i 1000 euro iniziali + 200 euro derivanti dalle cedole ritirate nei vari anni.
Come si calcola dunque il rendimento di un’obbligazione alla pari?
Vediamo subito la formula:
R rappresenta il nostro rendimento, C è la cedola mentre P è il prezzo d’acquisto del titolo.
Cosa accade, invece, se l’obbligazione non è alla pari? Il rendimento, ovviamente, cambia.
Poniamo casa che l’emissione del titolo non era a 100 ma a 95, sempre con cedola al 2%.
Avremmo un rendimento del 2,10%.
Ah, vi ricordo che in Italia, sui profitti derivanti da attività finanziarie è prevista una tassa del 26%.
Curiosità: Fino al 1999 le cedole erano fisicamente presenti sul titolo cartaceo dell’obbligazion e per riscuoterle bisognava “staccarle”.